TEMPI MODERNI PDF Stampa E-mail

TEATRO MORLACCHI  DI PERUGIA

TEATRO MORLACCHI  DI PERUGIA

19 Gennaio 2009

Libertà dalla parola, parole di libertà
Si conclude il biennio dedicato ai due grandi geni del cinema muto, Charlie Chaplin e Buster Keaton con una rassegna di capolavori assoluti della settima arte, vere pietre miliari nell’evoluzione del linguaggio e della poetica cinematografica.

Committente: provincia di Perugia

Il realismo poetico di Chaplin e il surrealismo umanista di Keaton sono al loro massimo livello nei film selezionati per l’edizione 2009 di Penombre.
Non a caso si è voluti partire dall’ultimo grande film muto della storia del cinema, Tempi moderni, che Chaplin realizza nel 1937 in piena epoca sonora, raggiungendo la perfezione della sua arte mimica, affidando l’unica parte dialogata a una canzone priva di senso eppure struggente.
Il suo poema sull’alienazione dell’uomo contemporaneo vittima della macchinizzazione ancora oggi colpisce per la modernità e universalità dell’assunto.

L’uomo in un mondo dominato dalla tecnologia rischia per Chaplin di essere ridotto a semplice parte di un ingranaggio, come visualizzato in modo esemplare in una delle più famose inquadrature del film.
Un vero e proprio inno alla libertà in una società costrittiva e disumanizzata esattamente come Il grande dittatore, lucido atto d’accusa contro le dittature di ogni tempo, che riducono l’uomo a marionetta disarticolata priva d’ identità.
E tra i due capi d’opera chapliniani, scorrerranno le immagini dei film più importanti di Keaton, tanto antitetico quanto complementare all’omino con i baffi.
Se Chaplin incide sulla realtà con la speranza di cambiarla, Keaton con il suo sguardo impassibile ci fa prendere consapevolezza di come l’uomo possa spesso solo subire gli eventi della vita, cercando di rimanere sé stesso, cercando di conservare letteralmente la schiena diritta.
Anche questa è una lezione di libertà.
E d’altra parte non mancano nel cinema di Keaton temi che lo avvicinano a Chaplin, come quello dell’antimilitarismo, splendidamente cavalcato in Come vinsi la guerra, che a Penombre verrà presentato in un’edizione restaurata realizzata dalla casa editrice Ermitage o come quello metacinematografico che contraddistingue il cortometraggio La palla n.13.
Come nella passata edizione si ripropone la formula del film concerto con l’orchestra: l’appuntamento è per il 19 gennaio al Teatro Morlacchi con la proiezione di Tempi Moderni e l’esecuzione musicale affidata al maestro Timothy Brock e all’orchestra Città Aperta.

Pier Luigi Neri
Assessore alle Attività Culturali



 

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